Asma e rinite allergica: cause, sintomi e soluzioni per tornare a respirare

Asma e rinite allergica

Asma e rinite sono frequentemente associate. Fino al’80% dei pazienti asmatici soffre anche di rinite allergica, fino al 40% dei pazienti con rinite soffre anche di asma. Quali sono le cause e perché è in continuo aumento? L’inquinamento ambientale e domestico quanto influisce? L’asma o la rinite può essere scatenata da allergie alimentari? Le risposte le trovi in questo articolo.

Che cos'è l’asma

L’asma è una grave affezione delle vie respiratorie che lascia letteralmente senza fiato le sue vittime.

Gli individui affetti da tale patologia solitamente presentano una serie di problemi polmonari: broncospasmi, ispessimento della mucosa e iperproduzione di muco. Allorché un soggetto sensibile viene esposto a fattori scatenanti, quali sostanze irritanti presenti nell’ambiente, allergeni, pesante attività fisica o persino episodi acuti di ansia, le vie respiratorie si infiammano ulteriormente ostacolando il flusso d’aria e provocando un attacco d’asma. Se durante un attacco acuto non si ricevono prontamente cure mediche, si corre il rischio di soffocare.

L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree molto comune: è caratterizzata da un’aumentata reattività delle vie respiratorie a stimoli di vario genere. Nell’attacco d’asma si verifica un restringimento delle vie aeree, ossia una riduzione del loro diametro. Durante l’atto respiratorio normale, l’aria entra ed esce liberamente dai polmoni.

Ma, durante un attacco d’asma, il rivestimento delle vie aeree si ispessisce, i muscoli della parete delle vie aeree si contraggono e il muco ostruisce le piccole vie aeree nei polmoni, rendendo difficoltosa la respirazione. Si tratta di una malattia episodica, in cui le fasi acute possono intervallarsi a periodi in cui non si manifestano i sintomi caratteristici.

Sintomi caratteristici dell’asma

I sintomi dell’asma sono estremamente variabili e possono cambiare di ora in ora, di giorno in giorno, di settimana in settimana e nei mesi. Durante la notte e nelle prime ore del mattino solitamente peggiorano.

La severità dell’asma è estremamente soggettiva e varia da individuo ad individuo. Alcuni pazienti infatti hanno sintomi occasionali (es. dopo un esercizio fisico), altri invece hanno sintomi che interferiscono nella loro vita quotidiana, altri ancora hanno un asma grave che impedisce loro una normale attività, scolastica o lavorativa.

L’asma è caratterizzato da diversi sintomi: la dispnea, cioè la mancanza o difficoltà di respiro, la tosse, il respiro sibilante, il senso di oppressione/costrizione al torace, che possono non presentarsi contemporaneamente e non sempre si verificano con la medesima intensità e nel corso della vita, possono svilupparsi in tempi diversi.

Se questi sintomi sono molto intensi, si parla anche di CRISI D’ASMA.

L’inizio di un attacco d’asma è caratterizzato da un senso di costrizione al torace spesso accompagnato da tosse. Il respiro diventa difficile, i sibili diventano udibili anche senza strumenti a distanza. La fine di un attacco è spesso segnata dalla comparsa di tosse con espettorazione di muco denso e vischioso.

Asma: a quale età si forma?

L’asma può insorgere a qualsiasi età ma il picco d’incidenza si verifica a 3 anni. Nell’infanzia i maschi ne sono doppiamente soggetti rispetto alle femmine ma negli adulti non c’è differenza significativa. Buona parte dei soggetti asmatici nell’infanzia diventano asintomatici nell’adolescenza o in età adulta ma talvolta la sintomatologia non scompare oppure ricompare in età adulta, soprattutto nei casi di asma grave.

Negli adulti la sintomatologia tende a cronicizzare e i soggetti raramente tornano asintomatici.

La gravità dell’asma rimane stabile nel corso del tempo per cui è raro assistere a forme di asma lieve che sfociano in asma grave, i soggetti con asma severo lo sono di norma sin dal principio.

Quali sono i sintomi

  • difficoltà respiratorie;
  • sibili;
  • tosse;
  • tensioni al torace;
  • impossibilità di dormire a causa della tosse e dell’ostruzione delle vie aeree;
  • battito cardiaco aumentato;
  • contrazione dei muscoli bronchiali;
  • infiammazione delle mucose;
  • ipersecrezione di muco.

Le cause dell’asma

I fattori che scatenano un attacco di asma variano da individuo a individuo, tuttavia il più delle volte includono:

  • allergie ambientali;
  • allergie alimentari;
  • inquinamento e sostanze irritanti;
  • infezioni (raffreddori, influenza o altre affezioni delle vie respiratorie);
  • aria fredda;
  • attività fisica eccessiva;
  • funzione digestiva compromessa;
  • squilibrio ormonale;
  • stress emotivo.

Asmatici nel mondo

In Italia sono 3 milioni e mezzo le persone affette da asma e l’80% di queste soffre anche di rinite allergica. L’asma è più diffusa nelle popolazione degli Stati Uniti, nel Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda. In America, il numero di asmatici è aumentato di un terzo negli ultimi dieci anni.

Probabilmente ciò è dovuto all’inquinamento, allo stress emotivo e al regime alimentare tipico della società occidentale, ricco di additivi, cibi a base di carne e grassi che possono causare infiammazioni e una produzione eccessiva di muco. L’incidenza della malattia in età infantile continua a crescere in modo allarmante, soprattutto nella fascia di età sotto i dieci anni.

Alimentazione in caso di asma

L’asma è un disturbo di stampo prevalentemente allergico, per questo l’alimentazione occupa un posto molto importante. E’ importante seguire un’alimentazione naturale che escluda la presenza di prodotti confezionati, additivi alimentari, pesticidi e metalli pesanti. Vanno evitati i cibi contenenti sostanze allergizzanti come: latte e latticini, uova, noci, molluschi, salumi, alcol, cioccolato e alcuni tipi di frutti come fragole e kiwi.

E’ importante che il fegato non si sovraccarichi poiché nei disturbi su base allergica è fondamentale l’eliminazione delle tossine dall’organismo. Per questo motivo andrebbero ridotte anche le proteine animali in eccesso e gli alimenti della famiglia delle Solanacee (pomodori, patate, melanzane, peperoni e peperoncino).

E’ importante un’alimentazione biologica ricca di cereali integrali, legumi, pesce azzurro, semi oleosi, olio extravergine di oliva, verdura e frutta. Evitate, soprattutto in caso di asma allergica, cioccolato, frutta secca, uova, carne, latte e latticini, che potrebbero scatenare difficoltà respiratorie. Un efficace strumento per migliorare la qualità di vita di chi soffre di asma è inoltre rappresentato da una buona prevenzione. Adottare quindi piccoli accorgimenti può significare vivere meglio.

Se il nemico è l’acaro

La polvere domestica è un miscuglio di sostanze estremamente diverse tra loro. L’allergene principale contenuto in essa è quello degli acari domestici. Nel mondo gli acari domestici sono il principale allergene che può indurre l’asma.

Essi sono invisibili a occhio nudo e si nutrono delle squame della pelle animale, inclusa la nostra, presenti nell’ambiente domestico. La proliferazione degli acari può essere favorita da alcuni fattori come ad esempio l’uso della moquette, tappeti e simili nell’arredamento.

Gli acari eliminano nell’ambiente allergeni di diametro tale da poter penetrare facilmente nelle vie aeree superiori (naso, ecc.) e inferiori (laringe, trachea, bronchi). Più sono numerosi gli acari nell’ambiente domestico, maggiore è la quantità di allergeni che essi liberano nell’ambiente.

Come prevenire l’asma scatenato dagli acari

Per gli asmatici allergici agli acari è consigliabile ridurre le popolazioni di acari che vivono in casa, creando condizioni ambientali ad essi sfavorevoli:

  • rendere la casa asciutta e ben areata;
  • preferire un arredamento semplice e facilmente spolverabile avendo cura di tenere sempre pulito con un panno inumidito o panni elettrostatici cattura-polvere;
  • evitare moquette, tappeti, pedane, tendaggi, tappezzerie e altri elementi in cui si potrebbe accumulare la polvere e dove questa potrebbe essere di difficile eliminazione;
  • eliminare i possibili oggetti che “raccolgono” la polvere (es. i peluche);
  • areare giornalmente e a lungo la camera da letto;
  • esporre al sole le lenzuola, i cuscini, le coperte e il materasso;
  • lavare frequentemente le lenzuola e le federe ad una temperatura di almeno 60º (anche le coperte del letto vanno lavate frequentemente, se possibile una volta al mese);
  • usare fodere particolari per coprire materasso e cuscini che non lasciano passare gli acari;
  • pulire il materasso con aspirapolvere 1 o 2 volte a settimana;
  • usare l’aspirapolvere e non la scopa: gli allergeni prodotti dagli acari vanno in sospensione nell’aria ad ogni minima corrente anche solo causata dal camminare su un tappeto o dal girarsi nel letto.

Se il nemico sono gli epiteli degli animali domestici

Se in casa vivono animali (cani, gatti, piccoli roditori, ecc.) nella polvere di casa si troveranno allergeni derivati dalla loro saliva, dalle loro urine, dalla loro pelle. In questi casi, è fondamentale allontanare gli animali dagli ambienti in cui si vive.

L’allergene del gatto, ad esempio, è contenuto nella saliva, nelle urine e nell’epitelio dell’animale. È molto stabile, perciò è inutile lavare il gatto. Di scarsa utilità per eliminare questo tipo di allergene risulta inoltre la castrazione del gatto maschio. L’allergene è veicolato passivamente dai vestiti e pertanto è ubiquitario e rilevabile anche in ambienti in cui non è mai stato presente l’animale.

Allontanare il gatto è sicuramente il rimedio più efficace; se non è possibile, è opportuno non farlo entrare in camera da letto. È utile anche in questo caso adottare le stesse misure profilattiche degli acari.

Se il nemico sono i pollini

Per il soggetto asmatico allergico ai pollini è importante imparare a riconoscere le piante che liberano i pollini a cui è sensibilizzato e conoscerne i periodi di fioritura (vedi diario dei pollini).

Come prevenire l’asma scatenato dai pollini

Durante i periodi critici:

  • ridurre al massimo il tempo percorso all’aperto, specialmente in presenza delle condizioni ideali di impollinazione: 25-30 gradi di temperatura, vento con velocità di 5-15 Km/h, umidità 60-90%, giornate soleggiate;
  • evitare le gite nelle ore mattutine, soprattutto nei giorni di sole, con vento e tempo secco;
  • fare attenzione alle ore successive alla pioggia: è dimostrato che la pioggia frantuma il polline in una miriade di particelle, che mantenendo intatto il loro potere allergizzante e trasportate dal vento, raggiungono più in profondità le vie aeree;
  • viaggiare in auto con i finestrini chiusi, ricorrendo se necessario all’aria condizionata, avendo cura di applicare preventivamente filtri antipolline;
  • evitare di andare in motorino o in bicicletta;
  • evitare di andare in campagna e di frequentare i luoghi in cui l’erba è stata tagliata da poco;
  • tenere le finestre di casa chiuse o aprirle solo tra le 22.00 e le 04.00 (usare nel caso i condizionatori, avendo cura di effettuare periodicamente controlli accurati dei filtri);
  • può essere consigliabile passare alcuni giorni di vacanza in zone marine o di alta montagna a 600/1000 metri di quota le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura;
  • evitare comunque il contatto con polveri e con peli di animali domestici. Nel periodo in cui i sintomi sono più forti bisognerebbe inoltre praticare sport preferibilmente in luoghi chiusi: palestre, piscine coperte, ecc.

La rinite che cos’è

In relazione alla durata dei sintomi la rinite può essere distinta in acuta (rinite acuta epidemica o raffreddore comune), generalmente di origine virale, e cronica, solitamente secondaria ad altre patologie delle cavità nasali, come le sinusiti. Numerose possono essere le cause di rinite: infettiva, vasomotoria e allergica.

La rinite allergica è definita clinicamente come un disturbo sintomatico nasale sostenuto da un processo infiammatorio conseguente all’esposizione all’allergene (pollini, polveri, miceti, derivati vegetali o animali, farmaci, ecc.).

La rinite allergica può essere classificata in base alla durata (INTERMITTENTE, PERSISTENTE) e alla gravità dei sintomi (LIEVE, MODERATA-GRAVE). La forma più comune di rinite allergica è quella stagionale, strettamente correlata alla concentrazione dei pollini nell’aria. Tuttavia questo disturbo respiratorio può manifestarsi anche tutto l’anno in condizioni di esposizione cronica ai fattori scatenanti (es. la rinite perenne da acari della polvere).

Sintomi caratteristici della rinite che è caratterizzata da

  • rinorrea (naso che cola);
  • congestione nasale: generalmente più accentuata di notte e nel primo mattino causando un significativo russamento e disturbando la regolarità del sonno;
  • starnuti;
  • prurito nasale e oculare: i bambini rinitici mostrano spesso il segno del “saluto allergico” , ossia il gesto di strofinare la punta del naso con il palmo della mano. Il prurito nasale può inoltre stimolare smorfie e arricciamento del naso;
  • lacrimazione.

Questi sintomi, in base al tipo di allergia, possono essere stagionali, soprattutto primaverili e autunnali, o manifestarsi durante tutto l’anno. I pazienti allergici ai pollini, ad esempio, noteranno l’insorgenza dei sintomi durante la stagione dell’impollinazione nella loro zona.

Rinite allergica: i fattori scatenanti

I soggetti affetti da rinite spesso hanno una storia personale di allergia (es. dermatite eczematosa, orticaria, asma) e familiari che ne soffrono.

Tra i fattori scatenanti ricordiamo:

  • allergeni
  • fattori ambientali e atmosferici
  • attività lavorativa/fisica
  • alcuni farmaci

Fattori allergenici

La rinite allergica è causata da allergeni, in particolare dagli allergeni che sono inalati. Tra questi possiamo distinguere ALLERGENI INDOOR e ALLERGENI OUTDOOR.

Gli ALLERGENI INDOOR sono principalmente quelli liberati da:

  • acari: si nutrono delle desquamazioni animali, incluse quelle della cute umana, ed eliminano nell’ambiente minuscole sostanze allergeniche che sono facilmente respirate;
  • animali: cani, gatti, piccoli roditori, possono liberare allergeni attraverso la saliva, le urine, il loro epitelio di desquamazione;
  • insetti: possono liberare proteine allergeniche.

Degli allergeni indoor fanno parte anche allergeni di origine vegetale (piante da appartamento, ecc.).

Gli ALLERGENI OUTDOOR più comuni sono rappresentati da pollini e muffe.

Fattori ambientali e atmosferici: inquinanti

Possiamo distinguere anche in questo caso tra inquinanti indoor e inquinanti outdoor. Gli stili di vita moderni ci vedono trascorrere la maggior parte del nostro tempo in ambienti confinati. Ogni giorno veniamo quindi a contatto con una miriade di minuscole particelle che popolano l’aria che respiriamo. Tra queste, alcune possono essere degli allergeni e, in particolare, tra gli allergeni indoor troviamo quelli domestici (es. quelli liberati dagli animali o la stessa polvere che si accumula nelle nostre case, ma anche nell’ambiente di lavoro) e i gas inquinanti, tra i quali il fumo di tabacco è il più importante. L’inquinamento urbano rappresenta uno dei maggiori INQUINANTI OUTDOOR e deriva principalmente dai gas di scarico delle automobili, senza dimenticare quelli industriali.

Fattori occupazionali

Sostanze chimiche o altri prodotti di lavorazione utilizzati negli stabilimenti industriali possono costituire degli allergeni; ad esempio l’allergia al lattice è diventata un problema sempre più importante per i pazienti e per il personale sanitario.

Fattori farmacologici

Alcuni farmaci possono essere causa di rinite allergica; molto frequente è ad esempio la rinite allergica causata da farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

I consigli della nuova scienza “psiconeuroendocrinoimmunologia” (pnei)

Le allergie sono la manifestazione di un rapporto alterato tra l’individuo e il mondo circostante: c’è una continua allerta immunitaria, fino ad arrivare all’eccesso. I fattori psicologici sono una causa molto frequente, sembra infatti che lo stress abbia un ruolo importante perché aumenta la sensibilità individuale all’allergia. D’altra parte, sappiamo tutti che se si è allergici al polline, agli acari, alla polvere…ma anche a persone e situazioni sgradite. La reazione che si manifesta sul piano immunitario è paragonabile ad analoghe insofferenze su altri piani.

La nuova scienza della PsiconeuroEndocrinoImmunologia (PNEI) insegna che il nostro sistema immunitario è paragonato a un organo supplementare di percezione-relazione con il mondo circostante, una sorta di “sesto senso”. L’individuo può rispondere all’ambiente che lo circonda con moti di aggressività che lo coinvolgono simultaneamente sul piano immunitario, nervoso ed endocrino. In questa luce, l’allergico ricerca qualcosa contro cui volgere la propria aggressività repressa o dissimulata, e a questo punto si perde la corretta percezione dei ruoli, non essendo più chiaro chi sia l’aggredito e chi l’aggressore.

Dunque le malattie allergiche richiamano la nostra attenzione su più fattori

  • la predisposizione costituzionale;
  • le abitudini alimentari;
  • la capacità di disintossicare (a livello fisico e psichico);
  • l’aspetto legato alla psicosomatica;
  • l’ambiente più o meno sano in cui si vive.

Pertanto l’approccio alle allergie deve essere necessariamente olistico, altrimenti occorrerà accontentarsi di soffocare l’ennesima reazione infiammatoria auto-provocata senza comprendere e quindi guarire alla radice la problematica.

Le soluzioni olistiche più efficaci per sconfiggela e ritrovare il benessere

La soluzione più innovativa è senza alcun dubbio il Check Up di biorisonanza quantistica che ci consente di rilevare come funziona il nostro sistema circolatorio e linfatico, ma anche se il nostro metabolismo e lento tramite la misurazione dei parametri elettromagnetici e frequenziali del corpo umano, di conoscere lo stato di salute degli organi, dei sistemi (nervoso, linfatico, etc.), di rilevare il livello di minerali, di vitamine, di funghi, di batteri, di virus, di rilevare intolleranze alimentari, allergie e molto altro ancora.

La medicina quantistica e il check up di biorisonanza 

Per intraprendere una spiegazione più puntuale e nello stesso tempo rivelatrice della materia ci serviamo di una testimonianza di un’intervista rilasciata nel 2005 dal massimo esperto del settore, il Prof. Piergiorgio Spaggiari, alla giornalista Claudia Bortolato, dal titolo: “Esercizi di energia quantistica. Strumenti speciali, capaci di comunicare con le cellule”, illuminante per capire come funziona la Medicina quantistica.

Ma prima occorre fare una premessa ove il prof. Spaggiari spiega che:

Il benessere […] è una questione di oscillazioni elettromagnetiche ‘ordinate’. Esiste un codice di riconoscimento tra le biomolecole, come quello accertato, tra basi del DNA e aminoacidi, che implica l’esistenza di un livello elettromagnetico della materia vivente che dialoga con il livello chimico, assicurando che il traffico delle molecole sia ben ordinato. Se questo ‘traffico’ è armonico, ordinato per l’appunto, l’organismo è in salute. Al contrario, la malattia ‘nasce’ all’origine, e può essere rilevata, come un disturbo della rete elettromagnetica di controllo del traffico molecolare e solo allo stadio finale, quando si manifesta con tutta la sua sequela di sintomi, dolori, diventa un’anomalia della struttura molecolare del corpo.”

Dunque, prosegue il Prof. Spaggiari:

L’organismo si mantiene in equilibrio dinamico grazie ai messaggi che le cellule si scambiano costantemente tra loro sotto forma di segnali elettromagnetici estremamente deboli, a frequenza definita. È proprio di queste energie infinitamente piccole, che si occupa la medicina quantistica, forse la più futuristica tra le medicine complementari.”

Continua il professor Piergiorgio Spaggiari, fisico e medico chirurgo, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera della Valtellina:

La medicina quantistica così come la medicina bioenergetica, considera l’organismo alla stregua di un sistema risonante. Attraverso speciali strumenti diagnostici e terapeutici, si possono produrre variazioni quantiche di energia così sensibili da interagire con le “energie sottili” del corpo, al fine di ripristinare l’equilibrio e lo stato di benessere.
Con gli strumenti di medicina quantistica più avanzati è possibile rilevare i livelli di energia degli organi e lo stato di salute complessiva dell’organismo e, contemporaneamente, correggere eventuali anomalie energetiche riscontrate per impedire così, per quanto possibile, che la malattia possa successivamente manifestarsi a livello fisico-chimico. Ovviamente, sia in fase diagnostica, sia terapeutica, sopratutto in caso di malattie di una certa entità, questi strumenti non sostituiscono ma integrano eventuali test e cure farmacologiche convenzionali

Cosa vuol dire frequenza

Supponiamo – spiega Del Giudice, di avere una radio con l’antenna sintonizzata sulla frequenza di Londra. Sentiremo solo radio Londra, anche se radio Parigi, Zurigo e chissà quante altre sono più vicine. Perché siamo sintonizzati su radio Londra e non sulle altre. Ma se variamo la frequenza di oscillazione, perderemo radio Londra e passeremo all’ascolto di altre emittenti. Analogamente, se io cambio la frequenza di oscillazione del dominio di coerenza dell’acqua, cambio le molecole che si attraggono, ho la possibilità di intervenire negli scambi biochimici e nella fisiologia, posso trattare le patologie.

Noi siamo in buona salute quando le cellule del nostro organismo procedono regolarmente agli scambi biochimici governati dal dominio di coerenza dell’acqua. Gli scambi avvengono perché c’è una differenza di potenziale, misurabile, tra la parete esterna e quella interna della cellula.

La malattia genericamente intesa si origina quando questo scambio si blocca. Gli “studi osservazionali” fatti da Spaggiari e autorizzati dalla Regione Lombardia hanno dimostrato che utilizzando campi elettromagnetici a bassissima intensità, modulati sulla persona, si può invertire il processo e ripristinare il corretto funzionamento cellulare.

Questa è la Medicina Quantistica che è già impegnata nel trattamento di edemi e infiammazioni, nella riparazione di tessuti. Ma anche come terapia di sostegno per i malati oncologici, in quanto riduce i radicali liberi provocati dalla chemioterapia, che creano disastri. E per dare risposte, ancora non risolutive, a malattie considerate senza speranza come la sclerosi multipla o il morbo di Parkinson.

La casistica c’è ma molto frammentata: ci sarebbe la necessità di raccoglierla e codificarla in qualche modo, per fornire base e strumenti di lavoro ai medici, oltre che di conoscenza per tutti.

I campi e le sindromi in cui viene maggiormente impiegata

Squilibri del sistema neurovegetativo e stress con le sue manifestazioni, “somatizzazioni” del sistema digestivo (meteorismo, gastriti, cervicalgie muscolo-tensive…), cutaneo patologie croniche recidivanti,candidosi, cistite, sinusite, problemi da intossicazione da farmaci, fumo, alcool, problemi di invecchiamento e deterioramento psico-fisico, patologie degenerative, in particolare dell’apparato osteoarticolare, artrosi, squilibri funzionali endocrini, dismenorrea, distiroidismi, etc.

Il Test è uno screening indolore, non invasivo, in grado di controllare lo stato di salute psicofisico in modo così efficace e avanzato da individuare disturbi e squilibri latenti. Grazie al Check Up si può scoprire, in dettaglio, la o le cause del problema e definire un profilo completo sullo stato psicofisico che, tra le molte altre cose, rileva e tratta:

Rimedi naturali

Si può inoltre aiutare l’organismo con dei rimedi naturali, quelli che risultano i più adatti all’organismo e alla situazione della persona.

L’agopuntura senza aghi: la nutripuntura

Con la Nutripuntura ci poniamo l’obiettivo di fornire quelle informazioni che sono presenti nel corpo umano di ogni individuo già fin dalla nascita e che, per un motivo o un altro, si sono perse nel corso della vita di ognuno di noi.

Ecco dunque, noi facciamo in modo di nutrire nuovamente l’organismo umano offrendo appunto un nutrimento endocellulare, fornendo quindi quelle informazioni che ha perso.

La Nutripuntura si compone di 38 informazioni endocellulari, o mini-pasticche (assunte per via orale e da masticare secondo le sequenze stabilite per due-tre volte al giorno), e il compito affidatogli è proprio quello di fornire direttamente all’organo carente, o ad un settore specifico, le informazioni elettromagnetiche di cui prima e necessarie per attivare, o riattivare, l’autoregolazione naturale.

La loro efficacia, che è precisa come quella degli aghi in agopuntura – ecco perché si chiama Nutripuntura – è immediata per i settori e gli organi che si vogliono andare a sostenere.

L’originalità della Nutripuntura, che la distingue dall’omeo “patia” o dall’organo “terapia”, è che la sua azione non è contro un sintomo o una patologia, ma va a favore delle correnti che regolano la salute dell’organismo.

Favorendo il flusso di un meridiano permette di rinforzare in qualsiasi momento un settore in difficoltà, senza dover attendere un segnale d’allarme (patologia) da parte dell’organismo: agisce preventivamente a sostegno della vita cellulare.

Riequilibrio energetico quantistico

Il risultato più importante si ottiene attraverso i riequilibri energetici con SCIO/GIOIABERTHA, che a seconda della situazione da riportare in equilibrio e del quadro generale della persona, sono consigliati una volta al mese almeno i primi tre o quattro. Dopo il riequilibrio e aver valutato i settori deboli dell’organismo, come carenze di vitamine o minerali, oppure eccessi, si procede al test dei rimedi naturali che rispondono al meglio alla persona, che come ho riscontrato risultano essere diversi da una persona ad un altra, anche se si tratta dello stesso problema.

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Biorisonanza quantistica energetica:la risposta alle domande più frequenti

Bibliografia e altre fonti
  1. “Il libro dei rimedi naturali” di James F. Balch & Mark Stengler, Gruppo Editoriale Armenia;
  2. “Curarsi con la naturopatia” a cura di Catia Trevisani , vol. 1, 2010, Edizioni Enea;
  3. “Manuale di Nutripuntura” di Patrick Vèret, Yvonne Parquer, giugno 2007, Tecniche Nuove;
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