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In questo periodo delicato di pandemia, la scienza, con tutte le sue incertezze, e i media, con una diffusione senza precedenti di notizie che scatenano il panico, stanno diffondendo un virus molto più pericoloso del COVID 19: la paura. Tensione, incertezza, diffidenze, ansia e stress prolungato possono causare aumento di pressione, disturbi del sonno, digestione lenta, provocando aritmie cardiache e attacchi di panico che indeboliscono il sistema immunitario, proprio nel momento in cui ha più bisogno di essere rinforzato. Come aiutarci per portare in equilibrio e rinforzare le nostre difese? Quali sono i rimedi più efficaci per ridurre ansia e paura?
In questo momento storico il vero pericolo non è tanto il coronavirus quanto piuttosto la paura che se ne ha. Sotto il profilo biologico la paura è un'emozione che ha una valenza positiva indispensabile per la sopravvivenza e l'evoluzione, ma questo succede solo quando è adeguata al pericolo, svolgendo la sua funzione entro i limiti che la rendono efficace. Diverso invece il caso attuale, in cui perdendo la sua originaria funzione, la paura diventa ansia, un ostacolo all'adattamento, sconfinando nel patologico, tanto da limitare le normali attività quotidiane trasformandosi in psicosi. Oggi è ampiamente e scientificamente riconosciuto che tutto ciò che pensiamo e sentiamo ha un impatto profondo su ogni aspetto della regolazione del nostro organismo. “Il nostro cervello è collegato agli ormoni, agli affetti, al sistema immunitario. Il ciclo psicologico negativo in cui siamo entrati incide in modo tremendo sul cervello antico, in una sola parola incide anche sulle nostre difese immunitarie”. Non dimentichiamo che nessun pensiero o sentimento, nel bene o nel male, può essere nascosto a ogni singolo organo, tessuto o cellula del nostro organismo.
L'ansia è caratterizzata da sintomi generali, psicologici e legati all'attivazione del sistema nervoso autonomo (fuori dal nostro controllo), che causano disturbi detti neurovegetativi. L’ansia si manifesta come tensione nervosa dovuta al timore di presunti pericoli imminenti o alla perdita di controllo, che scatenano atteggiamenti di evitamento o ipervigilanza impedendo a chi ne soffre di rilassarsi. Nella fattispecie l’ansia si manifesta attraverso:
Seppur le cause dei disturbi d'ansia non siano ancora del tutto note, si ritiene siano dovute a una combinazione di fattori genetici, psicologici, fisici e ambientali. Alcune patologie fisiche, come l'ipertiroidismo o altri squilibri endocrini, sono note causare sintomi d'ansia che possono essere risolti trattando la patologia primaria. Altre malattie psichiatriche (come la depressione e altri disturbi dell'umore), neurologiche o eventi che influenzano negativamente la sfera psicologica e relazionale dell'individuo (difficoltà economiche o famigliari, patologie croniche) allo stesso modo possono dar luogo alla comparsa di disturbi dello stesso genere. Un ruolo importante è anche quello giocato dalla genetica dal momento che i bambini nati in famiglie con un componente che ne soffre, sono soggetti a sviluppare a loro volta un disturbo d'ansia. Da un punto di vista biologico, i livelli del neurotrasmettitore GABA (che ha effetto inibitorio sull'attività elettrica dei neuroni) e l'attività dell'amigdala (un'area del cervello implicata nell'elaborazione delle sensazioni di ansia e paura) sembrano essere direttamente implicati nello sviluppo di alcuni disturbi. Nonostante ciò appare sempre più evidente come gli stati ansiosi siano correlati alla percezione dello stress: più si vivono o si percepiscono situazioni stressanti, più ci si allarma e si tende a sviluppare risposte ansiose. Le pressioni sociali, le identificazioni con modelli esterni, gli obblighi, la scarsa autostima, il COVID 19, l'incertezza di questo momento, la paura di non farcela giocano senz’altro un ruolo non indifferente.
Ridurre ansia e stress significa tenere in salute il proprio sistema immunitario e proteggersi meglio. La continua tensione e lo stress prolungato inducono la produzione di cortisolo, che scarica e porta all'esaurimento le nostre ghiandole surrenali, facendoci sentire veramente a terra, abbassando l'efficienza degli anticorpi e creando uno stato infiammatorio che ci rende più fragili.
Tra i rimedi più efficaci per aiutarci in questa situazione consigliamo:
La chiave di volta per ridurre lo stato ansioso è un riequilibrio energetico quantistico che attraverso il biofeedback è in grado di regolare e ridurre nell'immediato lo stato ansioso, di vedere quali sono gli organi più in squilibrio, ma anche di testare i rimedi naturali più adatti ad ognuno, in quanto anche per lo stato ansioso come per qualsiasi disturbo, quello che va bene per una persona non funziona assolutamente per un’altra.
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