Disbiosi intestinale: la vera causa di moltissimi disturbi, le cause e le soluzioni

Disbiosi intestinale: la vera causa di moltissimi disturbi, le cause e le soluzioni

La disbiosi presenta spesso una condizione aspecifica che non trova mai riscontro clinico con le moderne indagini diagnostiche e, sempre più frequente, viene scambiata per un problema psicosomatico attribuibile allo stress o alle intolleranze alimentari. È però dimostrato che la disbiosi è responsabile di molti disturbi e causa primaria di svariate disfunzioni osteopatiche, compresa la stanchezza cronica, disturbi circolatori, lombalgie, sciatalgie, cefalee, ed oltre ad influenzare la postura, interferisce sull’umore aumentando fenomeni come l’irritabilità, l’apatia e la predisposizione all’ansia. Quali sono le cause? Quanto è importante l'alimentazione nel controllo di questo distrubo?Come scoprire se la flora intestinale è in equilibrio? Qualche informazione in questo articolo.

Microbiota e Microbioma

Noi siamo quello che mangiamo, cosi diceva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, sostenendo che migliorando l’alimentazione si migliora anche la salute di ciascun individuo. Ma questo è vero sia per l’uomo sia per i suoi “commensali” ovvero quella complessa popolazione di microrganismi che sono capaci di proteggerci dalle malattie e ci fanno stare meglio.
Riferendoci a questa popolazione di microrganismi, in altri termini, intendiamo parlare di “microbiota”, mentre la vastità e complessità del loro patrimonio genetico, ovvero dei geni che loro esprimono, indica il “microbioma”.
Il microbiota umano, rappresentato da batteri, funghi e virus, è concentrato per lo più nell’intestino. Siamo abitati da circa 600 generi e oltre 10.000 specie diverse di microrganismi con un numero complessivo pari a quasi 3 volte quello delle cellule componenti l’intero organismo umano.
La funzione primaria del microbiota è quella di proteggere la mucosa intestinale, inoltre limita la crescita dei batteri patogeni e stimola le naturali difese.
È nota l’influenza del microbiota nella regolazione del metabolismo, nello sviluppo e regolazione del sistema immunitario, specie nell’infanzia, e nella regolazione del processo infiammatorio. Il micorbiota è inoltre coinvolto nella regolazione degli stati psicologici. Le funzioni di “controller” del microbiota sono espresse dalla sua influenza sull’asse HPA – asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene e sul sistema serotoninergico e quindi sull’asse GBA – Gut Brain Axsis (asse intestino – cervello). In condizioni di stress, le cellule caliciformi intestinali, attraverso specifici recettori, rilasciano la corticotropina (CRH), un ormone che in relazione alla situazione neuroemotiva del soggetto è capace di innescare un processo infiammatorio che fa aumentare la permeabilità intestinale. Allo stesso modo le cellule enteroendocrine dell’intestino secernono triptofano e GABA, ormone capace di controllare l’ansia, prevenendo la sindrome ansioso-depressiva. È molto importante considerare che il microbiota intestinale è integrato in maniera bidirezionale nel complesso sistema che regola l’asse cerebro-intestinale. Per questa ragione se è vero che il microbiota è influenzato da condizioni di stress psichico, è altrettanto vero che è in grado di influenzare il sistema nervoso centrale, ed il comportamento. Questa reciproca influenza tra emozioni ed intestino fa capire la caratteristica psicosomatica di malattie, particolarmente diffuse nei paesi in forte sviluppo economico ed industriale, come la sindrome del colon irritabile.

Come si forma il microbiota

Il microbiota umano si forma con la nascita. Durante il parto il neonato viene a contatto con la flora batterica presente sulla mucosa vaginale della madre. La prima colonizzazione dei batteri materni avviene su varie parti del corpo:  bocca, pelle e sistema digerente. Altro fattore determinate una prima colonizzazione di microrganismi che comporranno il microbiota umano è l’allattamento al seno materno.
Considerando il microbioma come il patrimonio genetico del microbiota, dobbiamo immaginare che quasi la totalità della nostra componente genetica deriva da quella di microrganismi presenti nel nostro organismo. Tali geni sono complementari ai nostri ed aiutano a mantenerci in salute, prevenendo e talvolta curando patologie, supportando funzioni digestive, stimolando lo sviluppo del sistema immunitario e stimolando la sintesi di composti importanti. Per questa ragione il microbiota viene definito come un organo endocrino aggiuntivo. In condizione di eubiosi, il microbiota riesce a produrre metaboliti utili alla promozione della salute. La disbiosi non solo contrasta la codifica genica di molecole utili, ma addirittura permette il metabolismo di molecole dannose da parte dei microrganismi patogeni che lo compongono. Questo spiega l’importanza dell’omeostasi in relazione al mantenimento di un’adeguata composizione del microbiota e di conseguenza del microbioma.

Cause della disbiosi

La disbiosi è “semplicemente” l’alterazione dell’equilibrio della flora batterica. Le cause principali sono alimentari, farmacologiche (lunghe terapie antibiotiche-sulfamidiche, pillola, lassativi, corticosteroidi, ecc.), tossiche (additivi e coloranti, conservanti, pesticidi, steroidi alimentari, ecc.), microbiche: infezioni ed infestazioni intestinali; ma anche uno stress emozionale, un' influenza ambientale, una predisposizione del terreno costituzionale, possono essere alla base di tale problema. In queste condizioni gli stessi bacilli della flora diventano dannosi. Come ampiamente documentato, sono molti gli effetti dannosi della disbiosi: viene prodotto un eccesso di ammoniaca che può intossicare fegato e cervello, si formano nitrosamine per le quali è stata dimostrata l’esistenza di una correlazione con patologie a livello dello stomaco e dell’intestino. Prodotti essi stessi cancerogeni vengono generati a partire dagli azotati dei coloranti alimentari, si modifica l’assetto ormonale dell’asse gonadico (sessuale), con influenza sulla fertilità e sulle funzioni tiroidee, fino ad aumentare il tasso di colesterolo e più propriamente il rischio cardiovascolare e tanto altro.
La disbiosi può causare lesioni alla parete intestinale, che lascia passare nel sangue le sostanze tossiche, genera forti squilibri a livello neurovegetativo (quindi nella nostra centralina di comando), a livello immunitario, influenzando l’attività funzionale di vari organi e, spesso, alla base dei disturbi fibromialgici.

I disturbi della disbiosi

La disbiosi intestinale è responsabile di moltissimi disturbi che spesso vengono attribuiti allo stress: dalle infiammazioni delle mucose orali, a molti disturbi otorinolaringoiatrici in genere, a malattie del tratto urogenitale come cistiti o prostatiti ricorrenti siero negative, dermatiti croniche, ma anche stanchezza, irritabilità, nervosismo e patologie autoimmuni. Si può facilmente intuire da quest'elenco quanto sia l’importante una corretta “eubiosi”. Ma come si fa a sapere di essere in “ordine” visto che le variabili sono molte come i tipi di batteri, ciò che si mangia, il clima e lo stile di vita?
Paradossalmente di grande aiuto è riprendere l’insegnamento che la stessa medicina ippocratica e cioè osservare la persona, e ciò che il corpo mostra, ritornando a saperne decodificare il linguaggio, trattando segni e sintomi
come un codice di comunicazione e non come meri fastidi da sopprimere. L’osservazione delle feci
è essenziale come anche il controllo della mucosa orale.

Come mantenere l'equilibrio

Com'è possibile contrastare una disbiosi conclamata? Come è possibile ripristinare il corretto rapporto quali/quantitativo del microbiota umano? Il mantenimento dell’equilibrio quali quantitativo del microbiota richiede un’azione colonizzante che tende a sostenere la popolazione eubiotica intestinale. L’alimentazione è un fattore determinante la salute del microbiota intestinale, così come l’uso di alcuni farmaci e lo stress.
Il cibo fermentato è un ottimo veicolo di batteri “buoni”. Lo yogurt, ad esempio, veicola batteri latto-fermentati, i lattobacilli. I “probiotici ” rientrano tra i batteri che favoriscono l’eubiosi del microbioma. Tutti questi microrganismi hanno dimostrato esercitare funzioni benefiche per la salute. Nel completo rispetto della fisiologia umana e della promozione del microbioma, sarebbe utile evitare i fattori predisponenti la disbiosi ed introdurre l’uso di probiotici certificati e
documentati, contenenti Lattobacilli e Bifidobatteri in particolare, specie dopo terapie antibiotiche, terapie con anti-acidi e terapie ormonali.

Check up quantistico completo              

Un grande aiuto per contrastare la disbiosi lo ritroviamo nel dialogo energetico informazionale di biorisonanza quantistica con i tessuti corporei che ci permettono, oltre ad individuare l’area del disturbo, di comprendere quale ne sia òa causa.  Per correggere uno stato di disbiosi è importante avere una nutrizione corretta, sia in ciò che si mangia che nel modo in cui lo si fa, oltre alla possibilità di ricorrere ad integratori di probiotici, o fitocomplessi che integrano le carenze a volte nutrizionali che emergono dal Check up.

I campi e le sindromi dove maggiormente viene impiegato:

  • squilibri del sistema neurovegetativo e stress con le sue manifestazioni,
  • “somatizzazioni” del sistema digestivo (meteorismo, gastriti, cervicalgie muscolotensive…) e cutaneo
  • patologie croniche recidivanti,
  • candidosi, cistite,
  • sinusite,
  • problemi da intossicazione da farmaci, fumo, alcool,
  • problemi di invecchiamento e deterioramento psicofisico,
  • patologie degenerative, in particolare dell’apparato osteoarticolare,
  • artrosi,
  • squilibri funzionali endocrini,
  • dismenorrea,
  • distiroidismi, etc.


Il Test è uno screening indolore, non invasivo, in grado di controllare lo stato di salute psicofisico in modo così efficace e avanzato da individuare disturbi e squilibri latenti. Grazie al Check up si può scoprire, in dettaglio, la o le cause del problema e definire un profilo completo sullo stato psicofisico che, tra le molte altre cose, rileva e tratta:

  • intolleranze alimentari e allergie;
  • problemi nutrizionali deficienze vitaminiche e minerali;
  • virus, batteri, funghi e parassiti;
  • disturbi emotivi, stress, ansia e traumi;
  • disfunzioni ormonali;
  • stato degli organi; tossicità e molto altro.

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Bibliografia e altre fonti
  • Guna.com il microbioma

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