Fibromialgia, come ridurre il dolore e rilassare il tessuto muscolare
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Per la fibromialgia o sindrome fibromialgica, esattamente come per la sindrome da stanchezza cronica, non ci sono delle cause precise facilmente individuabili; questa malattia è infatti conosciuta anche come “malattia invisibile” in quanto nei pazienti affetti tutti gli accertamenti diagnostici non presentano anomalie. Nonostante ciò i disturbi sono invalidanti: dolori diffusi, migranti, molta stanchezza, rigidità muscolare, disturbi del sonno, cefalea, parestesie e molto altro. La cosa peggiore è che spesso chi ne è soffre non si sente compreso, quasi si trattasse di un disturbo psicosomatico. Che cos'è davvero la fibromialgia? Quali le cause? Quali i rimedi naturali più efficaci per ridurre i disturbi? Qualche informazione in questo articolo.
Che cos'è la fibromialgia
La fibromialgia è il termine che definisce un disturbo cronico caratterizzato da dolore muscolare diffuso che si manifesta senza una causa precisa: si presenta generalmente con sensazione di bruciore e rigidità e può interessare qualunque parte del corpo. Il termine fibromialgia (FM) deriva da "fibro" che indica i tessuti fibrosi (come tendini e legamenti) e "mialgia" che significa dolore muscolare. La FM è quindi una malattia reumatica che colpisce i muscoli causando un aumento di tensione muscolare: tutti i muscoli (dal cuoio capelluto alla pianta dei piedi) sono in costante tensione. Sebbene il dolore associato alla fibromialgia sia talmente intenso da poter risultare in molti casi invalidante, la condizione può presentare numerose altre complicanze, questo disturbo è infatti strettamente correlato alla sindrome da stanchezza cronica (CFS).
La fibromialgia è una delle malattie reumatiche in assoluto più diffuse: solo in Italia si può stimare che ne siano affetti dai 3 ai 4 milioni di persone, di cui la maggior parte sono donne.
Questa malattia costituisce una entità nosologica complessa e ancora controversa: quadro clinico multiforme, variabilità nella tipologia di sintomi, sovrapposizione tra differenti sindromi, assenza di un consenso sufficientemente unanime e consolidato tra gli specialisti rispetto ai criteri per la diagnosi e l’approccio terapeutico. La conseguenza è che una persona affetta da fibromialgia trascorre in media più di 2 anni prima della diagnosi, dopo almeno 3 differenti visite specialistiche e diversi esami. Il trattamento presenta altrettante criticità, con il ricorso a svariate tipologie di trattamenti, farmacologici e non.
Nonostante la fibromialgia sia riconosciuta dall'organizzazione Mondiale della Sanità a livello nazionale la sindrome non rientra nell’elenco delle malattie croniche per le quali è prevista l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria. Al momento solo la giunta provinciale di Trento, con delibera n. 239 del 12/02/2010, ha approvato un provvedimento che riconosce e tabella la fibromialgia; ci si auspica avvenga presto in tutte le regioni italiane.
Quali sono le cause
Come per la sindrome da stanchezza cronica, anche le cause della FM rimangono ignote, poiché sono molti e diversi i fattori che possono scatenare l'insorgenza di questa patologia. Uno dei problemi più frequentemente associati a questa condizione sono i disturbi del sonno. Possono inoltre essere presenti sindrome dell'intestino irritabile, sindrome premestruale, palpitazioni, ma anche problemi dell'articolazione mandibolare. Sono comuni anche gli squilibri ormonali, in particolare una scarsa funzionalità tiroidea e scompensi a livello di estrogeni, progesterone o cortisolo (ormoni dello stress). Nella cura della FM di norma è necessario intervenire anche in aiuto della funzionalità digestiva e dei processi di disintossicazione. Alla difficoltà digestiva si associano generalmente sindrome da permeabilità intestinale aumentata, proliferazione eccessiva di candida e disbiosi. Inoltre infezioni croniche provocate da virus come Epstein-Barr potrebbero rappresentare presunti fattori scatenanti, così come per qualcuno potrebbero essere le allergie alimentari, soprattutto al grano, allo zucchero e al latte vaccino, ma anche le carenze alimentari, in particolare di magnesio, vitamine del complesso B, L-carnitina e serotonina.La FM è una malattia a genesi multifattoriale. I numerosi studi volti a capirne le cause hanno documentato alterazioni dei neurotrasmettitori a livello del sistema nervoso centrale, cioè di quelle sostanze di fondamentale importanza nella comunicazione tra le cellule nervose, essa può quindi essere considerata essenzialmente una patologia della comunicazione intercellulare. Immaginando il nostro organismo come un computer, nella FM tutte le periferiche sono integre e in grado di raccogliere le informazioni in modo corretto, ma i dati, una volta raccolti ed inviati a livello centrale, vengono interpretati in modo errato.
Quali sono i disturbi
La fibromialgia è caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico cronico e diffuso, spesso associata ad astenia, disturbi del sonno, problemi cognitivi (es. di attenzione, di memoria), problemi psichici (es. ansia, depressione) e ad un ampio insieme di sintomi somatici e neurovegetativi. Nonostante la presenza di dolore in corrispondenza dei tessuti molli, muscoli, legamenti e tendini, la fibromialgia si caratterizza per l’assenza di infiammazione dei tessuti. Una caratteristica primaria consiste nel fatto che il dolore non è motivato dalla presenza di un’altra patologia reumatica o sistemica. Oltre al dolore diffuso possono manifestarsi numerosi altri sintomi, tra cui i seguenti:
- molta stanchezza;
- sindrome dell'intestino irritabile;
- formicolio cutaneo e altre sensazioni anomale;
- sindrome dell'articolazione temporomandibolare (compreso il bruxismo);
- sindrome premestruale;
- cefalea;
- vertigini, palpitazioni, ipersensibilità ai rumori forti, alla luce e ai cambiamenti climatici;
- allergie: una buona parte dei fibromialgici riferisce ipersensibilità a numerosi farmaci, allergie alimentari di vario tipo, allergie stagionali. Pur essendo queste manifestazioni comuni in chi è affetto da FM le allergie sono molteplici e rappresentano un aspetto preminente della malattia tale da impedire la normale alimentazione e lo svolgimento dell’attività lavorativa. In questi casi viene a configurarsi il quadro della cosiddetta “Multiple Chemical Sensitivity Sindrome”, o Sindrome delle Intolleranze Chimiche Multiple nella quale ci si trova ipersensibili a moltissime sostanze, dai farmaci ai cibi a sostanze chimiche di vario tipo, che comportano gravi limitazioni nella vita quotidiana;
- ansia: chi soffre di FM riferisce manifestazioni ansiose (a volte con attacchi di panico) e/o depressive. Questa associazione ha fatto sì che in passato la FM venisse considerata come un processo di somatizzazione in soggetti ansiosi o depressi, e purtroppo ancora oggi molti medici sono legati a questa ormai superata definizione. Numerosi studi sul rapporto tra ansia/depressione e FM hanno dimostrato inequivocabilmente che la FM non è una malattia psicosomatica e che gli eventuali sintomi depressivi o ansiosi sono un effetto piuttosto che una causa della malattia. Una reazione depressiva è infatti comune a tutte le malattie che comportano un dolore cronico, come ad esempio l’artrite reumatoide o l'artrosi.
Come si diagnostica la FM
Dopo aver escluso altre patologie muscolari, neurologiche o scheletriche, sono due gli elementi che, una volta accertati, possono permettere una corretta diagnosi della fibromialgia: dolore diffuso inspiegabile che si protrae da almeno tre mesi, dolore in almeno undici dei diciotto tender points.
I tender points sono punti dolenti alla pressione localizzati in parti ben individuate del corpo: 4 nel collo anteriore, 4 dietro le spalle, 2 all'altezza del cervelletto (intersezione suboccipitale del trapezio), 2 all'altezza dei gomiti, 2 all'altezza delle ginocchia , 2 sopra le natiche e gli ultimi 2 ai lati in basso delle natiche (regione retrotrocanterica). E’ consigliabile la pressione di questi punti chiave con 4kg, se almeno 11 di questi punti risultano dolorosi si è in presenza di fibromialgia. E' opportuno ricordare che la diagnosi di tale malattia è basata su criteri rigorosi che solo il medico curante o lo specialista reumatologo sono in grado di applicare.
Si raccomanda quindi di non basarsi su sintomi generici o comuni ad altre patologie e a fare comunque sempre riferimento al medico per qualunque dubbio sia diagnostico che terapeutico.
Sovrappeso e Fibromialgia
Numerosi studi dimostrano un’elevata percentuale di obesità e sovrappeso nelle persone affette da fibromialgia, con una diretta correlazione tra BMI e aumentata sensibilità al dolore, peggioramento in stanchezza, della qualità del sonno e dell’umore. Non è chiaro se l’elevato peso corporeo sia causa o effetto della fibromialgia, diversi meccanismi sono stati ipotizzati per individuare il cosiddetto “collegamento nascosto”, sicuramente la riduzione dell’attività fisica, i disturbi del sonno, la depressione, le disfunzioni della ghiandola tiroidea (ad es. tiroidite autoimmune con ipotiroidismo), possono giocare un ruolo importante nell'aumento del peso. L’elevato BMI e l’inattività fisica inoltre, sono determinanti nella genesi della sindrome metabolica che in presenza di fibromialgia andrebbe a complicare il quadro clinico in atto con peggioramento dei sintomi e alterazioni metaboliche come ad esempio ipertensione e diabete. Pertanto, il controllo del peso corporeo, con un corretto stile alimentare e un adeguato esercizio fisico, risultano indispensabili al fine di migliorare la sintomatologia. In particolare il controllo delle calorie introdotte, la riduzione dei grassi saturi con preferenza di cibi ricchi in vegetali (frutta e verdura) e l’introduzione di cereali preferibilmente integrali, sembrerebbero migliorare il pattern metabolico. Inoltre, qualsiasi consiglio dietetico non può prescindere dalla realizzazione di un ragionevole deficit energetico che rispetti il più possibile l’equilibrio complessivo dei nutrienti e tuteli sia il bilancio azotato sia la massa magra mediante un congruo apporto proteico.
L’importanza della nutrizione
Prima di tutto sarebbe necessario stabilire se qualche allergia o intolleranza alimentare possa contribuire ad aumentare il dolore, sarebbe dunque consigliato sottoporsi a un test. Ad oggi, non è disponibile una dieta specifica, tuttavia, dalla letteratura, emergono alcune indicazioni su corretti stili alimentari:
- Limitare gli zuccheri semplici come il saccarosio (il comune zucchero da cucina), e anche i dolci e le bevande che lo contengono, così come pane e pasta bianchi e tutti i cereali e derivati raffinati (privati della fibra) nocivi quanto gli zuccheri semplici. Queste sostanze aggravano il dolore, indeboliscono il sistema immunitario, sottraggono energia all'organismo e favoriscono la proliferazione della candida abicans, un agente micotico annoverato tra le cause di fibromialgia;
- Limitare il consumo di carne rossa, di fritti, latticini e di tutti gli alimenti ricchi di grassi saturi. Sono preferibili altre fonti di proteine: pesce, pollo, tacchino, coniglio, uova, legumi, frutta secca;
- Ridurre l'utilizzo del sale, ma anche del glutammato monosodico che si trova nei dadi da brodo, nelle verdure in scatola, nei salumi, nei prodotti surgelati e liofilizzati, in alcuni piatti pronti. Questo additivo viene mascherato dalle sigle che vanno da E620 a E625;
- Evitare i superalcolici;
- Limitare l'uso di caffè e tè: è preferibile il tè verde (ricco di antiossidanti) e l'orzo o il malto;
- Preferire i carboidrati complessi ricchi di fibre;
- Ridurre il glutine, soprattutto per chi soffre di intestino irritabile. Limitare il glutine riduce di molto gonfiore e infiammazione;
- Aumentare il consumo di cibi naturalmente ricchi di anti-ossidanti, ad esempio mangiare molta frutta e verdura fresca di stagione;
- Utilizzare olio d'oliva (per la presenza di vitamine e acidi grassi insaturi);
- Bere un bicchiere d'acqua pura ogni due ore per eliminare le tossine, alleviare il dolore e ridurre ristagni ed edemi.
Attività fisica
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che introdurre l'attività motoria riduce la quantità e l'entità dei problemi di salute cui si può incorrere, migliorando nel contempo globalmente lo stato di salute e l’umore. Per molti affetti da fibromialgia fare attività fisica risulta difficile, in quanto all'inizio del programma è frequente percepire un peggioramento dei sintomi dolorosi e dell'astenia.
Il settore della riabilitazione ha cercato di trattare la fibromialgia attraverso numerosi interventi mediante agenti fisici (calore, ultrasuoni, elettroterapia antalgica, etc) nonché attraverso numerosi esercizi riabilitativi comprensivi di diverse tecniche di massaggio, ricavandone però scarsi risultati e benefici. La fibromialgia purtroppo presenta numerose difficoltà nell’approccio riabilitativo in quanto il trattamento in palestra con esercizi effettuati al tappeto e comunque con carico gravitazionale spesso porta a riacutizzazioni del quadro clinico.
La migliore attività fisica per chi soffre di questa malattia è sicuramente l'acqua termale. Il fine di un trattamento con l’acqua calda è quello di ridurre il peso corporeo, il dolore, alleviare lo spasmo muscolare e migliorare la forza muscolare e la mobilità con un lavoro antigravitazionale dei muscoli. In pratica gli sforzi eccessivi non possono che aggravare la situazione, quindi fare attività fisica con moderazione è una delle migliori terapie.
Ridurre lo stress
Tra i metodi principali per reagire ai sintomi della FM sono consigliati la meditazione, la tecnica di visualizzazione positiva e la preghiera. Meditare regolarmente ha un effetto rigenerante e calmante, aiuta a migliorare la concentrazione e la memoria e, se praticata prima di coricarsi, la meditazione, migliora la qualità del sonno. Si consiglia di affiancare alla meditazione quotidiana qualche seduta di yoga. Tale tecnica rilassa corpo e mente, migliora la digestione e può dare sollievo ai dolori muscolari e articolari. Per ridurre lo stress può essere utile il massaggio, la riflessologia, l'idroterapia, le manipolazioni chiropratiche o osteopatiche. Si consiglia di sperimentare più metodi differenti, poiché ciascuno sortisce effetti diversi a seconda della soggettività individuale.
Rimedi naturali
La fibromialgia comporta carenza di minerali, soprattutto di magnesio. Questo minerale è importante per la produzione di energia da parte delle cellule ed è efficace nel rilassare nervi e muscoli. E’ importante integrare anche l'acido malico che contribuisce alla respirazione cellulare, il 5-HTP, un aminoacido utilizzato dal cervello per produrre la serotonina, e che dunque contribuisce a ridurre il dolore, migliorare il sonno e il tono dell'umore. Altri alleati sono gli omega 3 che producono un effetto lenitivo sul dolore, la vitamina C che agisce da antinfiammatorio e da tonico del sistema immunitario e i multivitaminici che forniscono all'organismo un sostrato di sostanze nutritive necessarie alla produzione di energia da parte delle cellule. Naturalmente le integrazioni naturali sono moltissime, ma vanno valutate individualmente, soprattutto vanno individuate per prime le carenze, che sono soggettive. Come per l'alimentazione, anche per l’integrazione, non esiste un'integrazione che va bene per tutti.
Un ottimo rimedio naturale è la nutripuntura, l’ “agopuntura senza aghi” che si avvale sia delle conoscenze orientali, sia delle ricerche più avanzate condotte in Occidente. La nutripuntura è una tecnica che parte da una visione olistica dell'essere umano, tenendo conto dei diversi fattori (interni ed esterni) che possono interferire sulla vitalità psicofisica dell'individuo. Diversamente da molti approcci, la nutripuntura non lotta contro il sintomo, ma cerca di rinforzare l'autoregolazione naturale dell'organismo, in modo che questo possa ritrovare la propria vitalità. A differenza dell'agopuntura, utilizza 38 diversi oligoelementi che permettono di ottimizzare, così come gli aghi, la circolazione delle correnti vitali.
Il Biofeedback – rilassamento muscolare
La strumentazione GioiaBertha -Scio esegue trattamenti di biofeedback. Si tratta di un moderno sistema di allenamento, probabilmente uno dei più avanzati al mondo, in grado di riequilibrare il corpo. L'acronimo EPFX sta per “feedback elettro-fisiologico xrroid”, ed è un riferimento alla velocità con cui questa strumentazione è in grado di ottenere e visualizzare gli squilibri su reazioni superiori a quelle normali, in modo assolutamente non invasivo. Qualsiasi reazione al di sopra o al di sotto della norma è considerata significativa come possibile risposta dallo stress. Grazie a questa moderna strumentazione è possibile ridurre la risposta allo stress in modo individualizzato, unico per ogni individuo, e rieducare i muscoli. Il biofeedback infatti è un metodo di riequilibrio mediante il quale l'individuo impara a riconoscere, correggere e prevenire le alterazioni fisiologiche alla base di diverse condizioni patologiche (cefalea di tipo tensivo, l'ansia, dolori muscolari, stress ecc. ) con conseguente loro riduzione o eliminazione.
L'organismo umano interagisce continuamente con l'ambiente esterno attraverso l'elaborazione di un comportamento di adattamento. Questo è il risultato di processi ciclici che si possono equiparare a sistemi di controllo interagenti e legati tra loro.
I comportamenti adattativi sono dei meccanismi di autoregolazione che avvengono spesso automaticamente e non interagiscono con il campo di coscienza della persona. Alcuni di questi meccanismi sono regolati dai sistemi neurovegetativo, endocrino ed immunitario. Con il biofeedback, una certa funzione corporea, come la tensione muscolare, viene rilevata dal test Scio e, sempre con la stessa strumentazione, viene inviata la frequenza di correzione per allenare e insegnare al muscolo a rilassarsi, individuando la giusta frequenza da correggere,
La “Medicina energetica o bioenergetica” è uno dei sistemi più efficaci e naturali per promuovere e mantenere il benessere e la salute. Si fonda sul presupposto che accanto al nostro corpo fisico ci sia una sua controparte energetica, e che, da uno squilibrio in essa, possano avere origine malesseri emotivi e problemi fisici. Per questa ragione solo intervenendo all'origine del disturbo è possibile riportare il nostro organismo in una condizione di salute e vitalità. Nel caso della fibromialgia, i trattamenti di bioenergetica e soprattutto il Biofeedback sono efficaci nel rilassare il tessuto muscolare e ridurre il dolore.
Check up bioenergetico quantistico con apparecchiatura SCIO
Grazie al Check up si può ottenere un'analisi energetica completa del corpo e “non una diagnosi”.Il Check up può aiutare a correggere le cause alla base di allergie, sensibilità al cibo, aumento di peso, problemi digestivi e intestinali, stress, affaticamento, insonnia, emicranie, artriti, depressione, problemi alla pelle, tensione muscolare e molto altro. La cosa più importante, è che non solo può leggere questi squilibri, ma attraverso le frequenze di bio-risonanza “riequilibrio energetico” inviare al corpo le giuste frequenze per riportarlo in armonia. I trattamenti e i test non sono invasivi e sono molto rilassanti, migliorano la salute in generale, aumentano i livelli di energia e riducono lo stress.
Per la fibromialgia la parte più importante del Check Up riguarda il riequilibrio energetico in biorisonanza e il Biofeedback per il rilassamento muscolare.
Bibliografia e altre fonti
- Medicina integrativa – Manuale pratico volume 1 – settembre 2011 2° ed. - Ivo Bianchi Ed. Mos Maiorum;
- Rimedi Naturali – James F. Balch & Marck Stengler – Ed. Armenia;
- Meridiani e Nutripuntura – Cristina Cuomo, fabio Burigana, Antonio Dell'Aglio – Tecniche Nuove – 2011;
- Manteniamoci in forma – Prima edizione Italiana – Adelle Davis – Ed. Nuova Prhomos
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