Insonnia: sintomi, cause e rimedi naturali per dormire meglio
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Capita a tutti, ogni tanto, di dormire male o di passare una notte in bianco, ma se il problema perdura oltre la settimana c'è il rischio che si trasformi in insonnia cronica. Le conseguenze di un mancato o scarso riposo notturno sono molteplici e a volte anche gravi: cattivo umore, astenia, diminuzione della memoria e della concentrazione, ma anche invecchiamento precoce, disturbi della crescita e abbassamento delle difese immunitarie. Quanti tipi d'insonnia esistono? Quali sono le cause? Come riportare il nostro orologio biologico nella norma? In questo articolo le risposte a queste domande.
L’importanza di un buon riposo
Il sonno è un naturale stato di riposo essenziale per la sopravvivenza, la sua mancanza è dannosa per la salute. L'uomo trascorre mediamente un terzo della sua vita dormendo, ma dormire non vuol dire tagliare completamente i ponti con la realtà o "spegnersi", anzi, è durante il sonno che il nostro organismo svolge importanti funzioni biologico-cognitive.
Si calcola che attualmente circa un quarto della popolazione sopra i 40 anni abbia una qualità del sonno inadeguata. Se si tiene conto di questa elevata prevalenza e del fatto che dormire male non è solo un problema confinato alle ore notturne, ma ha un importante ruolo nel compromettere la qualità di vita diurna ed il funzionamento globale dell'individuo, si può comprendere l'importanza di una sensibilizzazione verso il sonno, non solo sul piano teorico, ma anche su quello clinico. Le conseguenze di un mancato o scarso riposo notturno sono infatti molteplici e a volte anche gravi, tra le principali:
- cattivo umore
- astenia
- diminuzione della memoria e della concentrazione
- invecchiamento precoce
- disturbi della crescita
- abbassamento delle difese immunitarie
Insonnia e disturbi del sonno
Mediamente un adulto necessita di 7-8 ore di sonno a notte, ma ciò che indica se la qualità del riposo è sufficiente per il nostro bisogno individuale, è come ci si sente il mattino, ovvero se ci si sveglia riposati e se si avverte l’esigenza di un riposino durante la giornata. Ebbene se dovessimo fare un’indagine tra amici e parenti, ci renderemmo conto che l’insonnia è il disturbo del sonno più diffuso, ed è purtroppo in continuo aumento: 6 persone su 10 ne soffrono, e ben 4 milioni di italiani assumono sonniferi come rimedio.
Se non riusciamo a dormire una notte perché siamo molto ansiosi a causa di un evento specifico (un viaggio, un trasferimento, un matrimonio, ecc.) è assolutamente normale e non dovremmo preoccuparci. Il problema sussiste quando la mancanza di sonno si trasforma in una regola e non in un’eccezione.
I vari disturbi del sonno sono talmente numerosi e diversi, che una classificazione internazionale ne ha identificato addirittura 84 tipologie. Nella norma però se ne distinguono tre tipi principali:
- "distrubi transitori": che durano al massimo 1 o 2 notti,
- "a breve termine": che può arrivare fino a un massimo di 3 settimane,
- "insonnia cronica": che supera la durata di 1 mese.
Di fatto si può parlare di insonnia solo se i disturbi del sonno durano da più di quattro settimane.
Tipi di insonnia
Esistono tre diversi tipi di insonnia cronica, in base alla fase in cui si presenta la difficoltà ad addormentarsi:
1) Difficoltà a conciliare il sonno
Per poter affermare di soffrire di insonnia (nel senso vero del termine), è necessario che non ci siano altre patologie che disturbano il sonno; infatti se soffriamo di un altro disturbo o problema che si manifesta con l’insonnia, trattare semplicemente il disturbo del sonno - magari con farmaci - non risolverà il problema.
2) Sonno intermittente
In questo caso si fatica a dormire ininterrottamente, e quindi ci si addormenta velocemente ma si verificano frequenti e prolungate interruzioni del sonno, soprattutto nel cuore della notte con notevoli conseguenze negative sul benessere generale.
3) Risveglio precoce
E' il caso in cui non c’è difficoltà ad addormentarsi e il sonno non è disturbato da risvegli notturni, ma non si riesce a dormire per tutte le ore necessarie. Il caso tipico è quando si punta la sveglia alle 7:00 ma ci si sveglia alle 5:00, oppure alle 3:00 senza riuscire a riprendere sonno. Ciò può portare non solo stanchezza per tutta la giornata, ma anche una sensazione di ansia e angoscia.
Cause dell’insonnia
Una delle cause principali dell'insonnia sta certamente nei ritmi di vita stressanti, i quali non rispettano le fasi di attività e quelle di riposo secondo il normale avvicendamento della luce naturale del giorno e della oscurità della notte.
Un ruolo fondamenale spetta anche’ambiente in cui viviamo: è noto, per esempio, come la luce azzurrognola dei dispositivi elettronici venga interpretata dal cervello come un messaggio di luce diurna anche se ormai il sole è tramontato da molte ore, ma è necessario porre attenzione anche all' inquinamento acustico ed elettromagnetico.
Anche le cattive abitudini alimentari e di vita, come una cena pesante, assunzione serale di sostanze eccitanti e alcolici, il fumo, la mancanza di attività fisica, sono fattori che ostacolano un sonno rigenerante. Da non sottovalutare poi preoccupazioni e i pensieri ossessivi che ci impediscono di assecondare il bisogno di riposo, o eventi fuori dall’ordinario - dai più felici ai piu tragici - che posso compromettere la qualità del sonno. Depressione, problemi emotivi, ansia e stress sono tra le cause primarie dell'insonnia.
Rimedi contro l'insonnia
Attualmente, sempre più usati ed abusati, i farmaci sono il rimedio a cui si fa maggiornamente ricorso per curare l'insonnia. Tra questi sono soprattutto le Benzodiazepine ad essere usate. Si tratta di farmaci che inducono il sonno tramite la sovrastimolazione di una sostanza, il Gaba, che mette a riposo i centri del sistema nervoso. Le Benzodiazepine tuttavia non sono adatte ad un uso prolungato, perchè danno dipendenza, e determinano un sonno anomalo che va ad alterare la fase REM.
Per ritrovare sonni tranquilli non bisogna zittire il disturbo (inducendo "a forza" il sonno) ma occorre imparare a colmare i disagi che ne sono alla base. Per questo i rimedi naturali sono molto più efficaci. Le proposte naturali per migliorare il sonno sono tante e diversificate, ognuna con la sua particolare "specializzazione". Tra i più conosciuti:
- Melatonina: è un ormone cerebrale che regola tutti i ritmi biologici del nostro organismo, la sua sintesi è stimolata dal buio e viene inibita dalla luce. Questo ormone ancestrale, di cui ancora non si conoscono tutti gli effetti, è indicata nei soggetti anziani o in persone con gravi turbe nervose, ovvero quando i ritmi biologici sono profondamente sovvertiti. Non andrebbe usata come sonnifero abituale e mai nei giovani che già normalmente ne producono a sufficienza.
- Magnesio: una carenza di magnesio produce nervosismo, ansietà, tic nervosi e insonnia di tipo II, caratterizzata da addormentamento regolare ma da frequenti risvegli notturni per cui il soggetto si sveglia stanco anche dopo diverse ore di sonno.
- Melissa: allevia vari disturbi della sfera nervosa, dal mal di testa alla spossatezza, dagli stati ansiosi all’insonnia.
- Camomilla: utilizzata dalla notte dei tempi per addormentare i bambini e calmare gli animi inquieti. Attenzione, perchè oltre ad una certa concentrazione sortisce l’effetto opposto.
- Luppolo: ha effetto ipnoinducente e viene utilizzato anche per riempire i cuscini.
- Biancospino: ha anch’esso un effetto sedativo sul sistema nervoso e funge anche da antispasmodico.
- Valeriana: considerata un tranquillante naturale, agevola il sonno, abbassando il livello di stress e limitando l'ansia. Attenzione, può dare dipendenza e causare torpore mentale durante il giorno se dosata male, controindicata per chi soffre di bassa pressione.
Uno spazio speciale va dedicaro alle soluzioni olistiche, tra cui:
- Nutripuntura associativa: agopuntura senza aghi. Riesce a regolare i meridiani sollecitati in seguito a stress, cambiamenti di stagione, ansia, insonnia e molto altro. A differenza dell'agopuntura cioè permette di affrontare i disordini comportamentali che colpiscono l'uomo moderno, regolando i meridiani in eccesso o in difetto di energia, aiutando a riequilibrare il ritmo circandiano dell'organismo.
- Check up quantistico: un test rapido e non invasivo che può valutare tutti gli squilibri presenti, dallo stato ansioso, nervoso, ormonale ecc., e grazie al riequilibrio energetico riportare l'organismo alla sua armonia originale.
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Bibliografia
- L'orologio degli organi – Li Wu – Macro edizioni