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Le intolleranze alimentari fanno parte di un più vasto gruppo di disturbi definiti come reazioni avverse al cibo. Capita a volte, pur senza essere affetti da una malattia precisa, di soffrire di disturbi ricorrenti e persistenti di cui non si riesce a venire a capo: gonfiori, capogiri, cefalea, stanchezza cronica, dermatiti o improvvisi cambiamenti di peso. I sintomi da intolleranza alimentare possono essere tanti e di diversa natura e spesso evocano un malessere difficilmente identificato. Di che cosa si tratta esattamente? Come scoprire l'intolleranza? Dall'intolleranza si può guarire? Facciamo un po' di chiarezza in quest'articolo.
Le intolleranze alimentari, non essendo vere e proprie “allergie”, sono molto simili a esse, anche se nel linguaggio scientifico le due condizioni devono essere chiaramente distinte. A differenza di una allergia vera, in cui appare chiaro, per esempio, che mangiare una fragola provoca l'orticaria, quando una persona ha un'intolleranza verso un cibo, non ha necessariamente delle gravi reazioni ogni volta che ne mangia. Riceve tuttavia un danno continuo all'organismo che determina malesseri, pruriti, irritabilità, stanchezza, mal di testa, meteorismi intestinali o diarree e numerose forme di irritazioni della pelle, che vengono generalmente attribuiti ad altre cause. Se poi non si riconosce l'intolleranza, il cibo in questione viene mangiato anche tutti i giorni, peggiorando la situazione generale. Nel caso, per esempio, di un'intolleranza all'uovo, non è assolutamente chiara la relazione tra l'assunzione dell'uovo e la comparsa di stanchezza, mal di testa o altri sintomi già descritti. Questo accade anche perché di solito chi è intollerante all'uovo lo evita già, ma mangia spesso biscotti, gelati, o dolci come brioche che contengono sempre l'uovo e che quindi hanno un'azione di disturbo sull'intero organismo. Le persone che sono affette da intolleranze accusano disturbi per anni, provando ogni tipo di cura senza accorgersi che tutto può dipendere da un certo alimento non gradito al loro metabolismo. L’intolleranza può essere dunque il sintomo di una reazione dell’organismo a cibi comuni, insospettabili, ma che costituiscono uno stimolo tossico capace di dare luogo a numerosi problemi. Quando questi cibi sono assunti a lungo e in quantità elevate, creano un accumulo di sostanze sgradite che danno luogo ai vari disturbi. L’organo coinvolto in questo processo è in primo luogo l’intestino, che recepisce alcuni cibi come “tossici”, coinvolge il sistema immunitario e scatena le reazioni infiammatorie.
Probabilmente avrai sentito dire che le intolleranze alimentari sono mutabili nel tempo e che possono quindi inasprirsi, ma anche diminuire di intensità fino a scomparire. Cosa c’è di vero in tutto questo?
Come detto, il sospetto di intolleranza alimentare arriva quando un disturbo, anziché comparire in modo passeggero o saltuario, inizia a presentarsi sempre più frequentemente fino ad arrivare ad interferire con la vita quotidiana. Guarire dalle intolleranze alimentari è possibile, non è sempre necessaria la totale esclusione dell'alimento che provoca l'intolleranza, ma la sua rotazione, cioè l'utilizzazione dei cibi incriminati ogni tre o quattro giorni di esclusione del cibo della dieta. La corretta impostazione di qualsiasi altra dieta trova numerosi vantaggi dall'associazione con una dieta di rotazione, perché nessun alimento in assoluto è dannoso in sé, ma potrebbe essere responsabile di una “reattività” individuale che provoca danni all'organismo. Non individuare una intolleranza può annullare tutti i vantaggi ottenibili da diete pur correttamente impostate dal punto di vista calorico e qualitativo e in relazione ai particolari bisogni di ciascun individuo. Se l’organismo è completamente disintossicato e non riconoscerà più quegli alimenti come estranei e dannosi, li accetterà nuovamente senza problemi.
Le intolleranze alimentari sono una reazione lenta, subdola e progressiva dell’intestino che non tollera l’ingestione massiccia di certi cibi, come ad esempio il grano, i latticini, le uova, ecc. A differenza delle allergie, le intolleranze si manifestano gradualmente e non in modo violento, e sono sempre associate alla quantità dell’alimento che viene ingerita. I sintomi non si manifestano subito dopo l’ingestione del cibo ma possono comparire col tempo. Sono soprattutto problemi gastrointestinali, dermatologici o respiratori. Le intolleranze nascono dal consumo eccessivo di cibi che piacciono a tal punto da non poterne fare a meno, e verso i quali si è sviluppata una vera e propria dipendenza psicofisica. Perciò in tali casi, come primo rimedio è opportuno evitare di mangiare gli stessi cibi tutti i giorni, e fare attenzione a quelli che piacciono troppo. Ricordiamo inoltre che qualsiasi alimento, consumato spesso e in dosi massicce, può risultare intollerabile, soprattutto dopo un periodo di stress o una malattia, situazioni che affaticano sia l’intestino che le difese immunitarie.
La chiave di volta è un Check up di biorisonanza quantistica completo, un test non invasivo che pochi ancora conoscono e che individua le intolleranze alimentari e non solo. I campi e le sindromi dove il check up viene maggiormente usato sono:
Scopri qui come funziona la biorisonanza e il riequilibrio energetico
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