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L-Carnitina l'aiuto per il Cuore: a cosa serve e quando è importante assumerla
La L-Carnitina è usata dagli atleti di tutto il mondo (e non solo) per le sue potenziali capacità brucia-grassi in quanto induce il corpo all’utilizzo di grassi come fonte di carburante, portando ad una performance ottimale gli esercizi. Molte persone assumo L-Carnitina anche per dimagrire. In effetti se assunta in maniera adeguata, la L-Carnitina può essere di grande supporto ad allenamento e dimagrimento, ma i suoi benefici sono importanti anche per il cuore. Deficit di carnitina determinano un danno nervoso e una debolezza muscolare progressiva. Scopri di più in quest'articolo.
Cos'è la carnitina
La carnitina, che prende il nome appunto dalla carne, è contenuta soprattutto nella carne rossa, nel pollame, nel pesce e nei prodotti latteo-caserari. La frutta, i cereali ed i vegetali in generale, sono assai poveri di questo nutriente, per questo vegetariani e i vegani dovrebbero provvedere ad una periodica integrazione. La Carnitina ha diverse funzioni nel nostro organismo: la più nota è quella di trasportare gli acidi grassi all’interno dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, dove vengono convertiti in energia. La concentrazione di Carnitina è particolarmente elevata a livello del cuore e questo non stupisce tenendo conto che il cuore dipende molto dai lipidi come fonte energetica. Nel corso dell'invecchiamento umano i livelli di Carnitina cellulare diminuiscono, si altera quindi il metabolismo dei grassi a livello di vari tessuti. La conseguente carenza energetica si risente particolarmente a livello cardiaco ma è sensibile anche l'impatto sul metabolismo in generale. In ogni caso la Carnitina migliora il rendimento muscolare in generale, le prestazioni atletiche e la resistenza fisica.
Carnitina un aiuto per il Cuore
La L-carnitina è essenziale al buon funzionamento del muscolo cardiaco e dell’attività muscolare. Il cuore non può effettuare nessun movimento di contrazione senza la presenza di L-carnitina, è la ragione per la quale le malattie cardiache sono uno dei campi di applicazione prediletti per questa sostanza. La L-carnitina e il suo principio attivo derivato (acetil-L-carnitina) aiutano a diminuire il tasso di trigliceridi, si rivela quindi efficace contro alcune malattie cardiovascolari.
Può essere un aiuto prezioso soprattutto in caso di angina pectoris, sindromi post-infarto del miocardio, o problemi al ritmo cardiaco. Contribuendo ad abbassare il tasso di colesterolo e a stimolarne quello buono (HDL), la L-Carnitina è di sostegno anche alla diminuzione del rischio di depositi calcarei attorno e nei vasi sanguigni, e di conseguenza aiuta a limitare il rischio di comparsa di malattie cardiovascolari. Inoltre, la L-Carnitina sostiene l’ossigenazione delle cellule, dimostrando proprietà cardioprotettrici prodigiose.
Carnitina e declino cognitivo
Negli ultimi anni le patologie neurodegenerative, e in particolare la malattia di Alzheimer (AD), stanno aumentando in maniera esponenziale nei Paesi industrializzati, e anche in quelli in via di sviluppo. Gli ultimi dati presentati dall’Alzheimer Association parlano di una triplicazione dei casi di Alzheimer da oggi al 2050, e per quella data si prospetta che nel mondo occidentale un anziano su tre sarà affetto da Alzheimer. In quest’ottica, trovare delle sostanze che aumentino le difese naturali del cervello, rallentando la morte dei neuroni e prevenendo l’insorgenza di patologie cognitive, rappresenta sempre più un’emergenza.
Tra i composti endogeni non essenziali in grado di influenzare le funzioni cognitive e la fisiologia cerebrale, un posto di rilievo appartiene proprio alla L-acetil carnitina. La L-acetil carnitina è l’acetilestere dell’aminoacido carnitina ed è un elemento importante nel metabolismo energetico del cervello, come di altri tessuti. La carnitina è normalmente prodotta dalla nostra biochimica a partire dagli aminoacidi lisina e metionina, e la sua sintesi è molto attiva nel cervello, ed è assimilabile anche attraverso il cibo e la supplementazione. E' stata proposta negli ultimi anni come un nutraceutico ad azione neuroprotettiva, grazie alla sua
capacità di migliorare, a livello cerebrale, il metabolismo e la funzione mitocondriale. Può essere utile nel trattamento di deficit cognitivi legati all'età, come demenza e il morbo di Alzheimer.
Cause del deficit di carnitina
Quando si parla di deficit di carnitina si vuole indicare una serie di condizioni in cui la carenza di questa molecola porta a difetti dell'ossidazione degli acidi grassi a catena lunga, con conseguenze negative per il metabolismo cellulare e l'intero organismo.
Il deficit di carnitina secondario può essere causato da:
- Ridotto o inadeguato apporto, come avviene, ad esempio, in caso di: alimentazione non corretta, adozione di diete inadeguate, i vegani o i vegetarini ne sono in carenza.
- Incrementato fabbisogno, come può accadere in presenza di gravi infezioni, o gravi ustioni, oppure in seguito ad importanti interventi chirurgici, ecc.;
- Ridotta sintesi causata da patologie epatiche e/o renali (ad esempio, cirrosi, insufficienza renale, ecc.);
- Eccessiva perdita/escrezione indotta da: assunzione di alcuni tipi di farmaci (ad esempio, antiepilletici, antibiotici, ecc.), diarrea, ecc.
In questi casi, a causa della mancata/insufficiente presenza di carnitina, gli acidi grassi a lunga catena non riescono ad entrare nel mitocondrio, la beta-ossidazione non avviene o avviene in maniera insufficiente, così come la produzione di energia, portando a quadri sintomatologici e clinici più o meno gravi. Deficit genetici del metabolismo di Carnitina determinano un profondo danno nervoso ed una debolezza muscolare progressiva. Il cuore, chiaramente ne risente. Il deficit di Carnitina è inoltre stato associato ad infertilità maschile per ipomobilità degli spermatozoi.
Carnitina e stanchezza fisica e mentale
Considerato il ruolo biologico rivestito dalla carnitina, numerosi studi sono stati condotti su questa molecola per indagarne ulteriormente attività e proprietà. Alcuni di questi, sembrano aver individuato una possibile relazione fra diminuzione dei livelli di carnitina e sindrome da fatica cronica e astenia.
Questa sindrome si caratterizza per la comparsa di sintomi come affaticamento generalizzato, debolezza muscolare e mialgia. L'astenia invece, è un sintomo che può originare da molteplici cause, caratterizzato da un generale senso di stanchezza e dalla mancanza di energie. Si tratta di un sintomo più comune di quanto si potrebbe pensare.
Come scoprire le tue carenze
La chiave di volta è un Check up di biorisonanza quantistica completo, per scoprire le tue carenze vitaminiche, ma anche intolleranze alimentari, se l'organismo è intossicato, il tuo stato emotivo e molto altro. Lo scopo è quello di migliorare lo stato di salute psicofisica per un miglioramento dell'energia,delle prestazioni fisiche e intellettuali. Contemporaneamente si punta all'azione di rinforzo e di scudo verso le aggressione esterne e alla resistenza verso inquinamento, stress e invecchiamento.
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Biorisonanza: la risposta alle domande più frequenti
Bibliografia e altre fonti
Prof. Ivo Bianchi, Medicina Integrativa Aminoacidi, Ed. Mos Maiorum Editions 1° edizione 2010