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Quando la cistite interstiziale rimane solo un brutto ricordo
La Cistite interstiziale è una condizione che può diventare seriamente invalidante; era questa la situazione in cui si trovava Antonella, incapace perfino di uscire di casa e avere una vita sociale a causa di questa infiammazione cronica. Grazie alla bioenergetica quantistica ora la cistite interstiziale è solo un brutto ricordo. Riportiamo qui la sua straordinaria testimonianza.
“Sono sempre stata una bambina fragile e nelle foto di famiglia avevo sempre occhiaie nere, profonde, senza sapere il perché. Mia madre si è sempre preoccupata molto per me, sentiva che c’era qualcosa che non andava nella mia salute: dormivo pochissimo, piangevo sempre e prendevo tutte le infezioni possibili. All’età di 8 anni contrassi una polmonite atipica e fui ricoverata per un lungo periodo in ospedale. Tornata a casa diventai ancora più debole e il mio medico di base mi prescrisse, oltre agli esami di routine, la ricerca degli anticorpi antinucleo. Fu allora che i sospetti dei miei genitori divennero realtà: avevo un valore alle stelle di ANA, anticorpi antinucleo contro le cellule del mio stesso corpo. Da allora passai da un ospedale all'altro facendo milioni di prelievi del sangue e visite specialistiche presso i più rinomati centri di medicina. I pareri dei dottori erano contrastanti, alcuni mi dicevano che avrei potuto rimanere in questa condizione indefinita a vita, altri che avrei potuto mutare condizione in una o più patologie.
Dalle molteplici visite mediche scoprii di avere un lieve fenomeno di Raynaud e in effetti da piccola le mie mani in inverno si tagliavano continuamente provocando piccole ferite dolorose, ma a parte questo ero sempre uguale. Dopo una decina di anni decisi di non fare più visite, non sopportavo più l’odore degli ospedali. Vissi più o meno bene fino a quando compii 24 anni, ma da allora la mia vita cambiò completamente, da quel momento non fui più me stessa. In un giorno come tanti altri iniziai ad avere del bruciore urinario, mi era già capitato tante volte di prendere infezioni, ma dopo una settimana e una cura di antibiotici potenti non passò. Il dolore sembrava non passare con niente, nonostante tutti i medicinali possibili. Dopo una settimana la mia situazione diventò insopportabile e vissi così per anni. Per 24 ore tutti i giorni stavo male, avevo la sensazione continua di dovere urinare, percepivo disagio, bruciore, infiammazione e gonfiore vescicale. Speravo passasse col tempo, ma dopo un mese capii che non era una banale infezione urinaria; avevo fatto tutti gli esami e non era stato riscontrato nessun batterio, nessun patogeno, era come se non avessi nulla. Cominciai a fare di nuovo visite con i migliori dottori in circolazione, ma nessuno capiva cosa avessi. La maggior parte delle volte mi dicevano che era stress, ansia, che non c’era niente di consistente e io ogni giorno che passava mi sentivo morire, mi sentivo impazzire dal dolore e dalla disperazione. La mia unica fortuna era stata quella di studiare farmacia, cosi, quando capii che nessuno mi avrebbe più aiutata, cominciai a fare una serie di indagini da sola. Presi tutte le analisi, tutti i documenti, esaminai dettagliatamente tutti i miei sintomi e dopo un anno compresi di avere una malattia rara della vescica detta cistite interstiziale. Subito prenotai una visita da uno degli specialisti italiani di questa patologia che confermò il mio sospetto. Feci una cistoscopia, e ancora adesso solo a scrivere questo nome sudo freddo. Fu un'esperienza traumatica, provai il dolore più forte della mia vita, una coltellata, era come se qualcuno mi avesse bucato la vescica e a peggiorare la situazione fu il trattatamento che mi fu riservato: disumano, nonostante le mie urla di strazio. Ricordo che quel giorno non mi aiutarono nemmeno a scendere dal lettino operatorio, lo feci da sola, ancora tremante, ed ebbi un mancamento. Per due giorni non riuscii a urinare, uscivano solo microscopiche goccioline di urina sanguinolenta. Piansi tanto che non avevo più lacrime, e sul referto non venne scritto nulla perché non avevo concesso l’esecuzione della endoscopia. Cambiai specialista, andai fino a Roma, andai ancora una volta in un'altra regione, ma gli speciaisti mi dissero che avrei dovuto rifare di nuovo la cistoscopia, unita a una bella biopsia, un altro bel buco nella mia povera vescica. Prenotai il ricovero ospedaliero ma non riuscii ad andarci, ero troppo traumatizzata dalla precedente esperienza. Stavo sempre malissimo e la mia non poteva più definirsi vita, sopravvivevo, sembra scontato ma continuavo a vivere per gli altri, per i miei genitori, per il mio ragazzo che tutti i giorni mi tirava su dal pavimento dove piangevo disperata.
Dopo un po’ di tempo navigando su internet trovai un caso di una ragazza che come me era rimasta scioccata dalla medicina tradizionale, seguiva una terapia energetica, e aveva avuto grossi giovamenti. Decisi di provare anche io, conobbi così la mia salvatrice: Luigina. Iniziai subito le sedute di biorisonanza energetica, era strano: non sentivo alcun dolore, alcun fastidio durante i trattamenti. Era magnifico curarsi così. Facevo molta fatica a viaggiare perché urinavo circa ogni 15 minuti, più di 100 volte in 12 ore. Col passare del tempo grazie alle sedute cominciai a sentirmi sempre meglio, non avevo più un bruciore cosi forte quando la vescica si riempiva un pochino di più, soprattutto al mattino. Le "crisi", come le chiamo io, attacchi di urina continui con grande quantità di flusso,diventarono sempre meno frequenti. Feci una seduta al mese per un anno e dopo i miglioramenti ottenuti proseguimmo con una seduta ogni mese e mezzo. Continuai a migliorare, nonostante la mia condizione fosse definita cronica e ad oggi incurabile.
Oggi, dopo più di un anno e mezzo, i miei sintomi si sono ridotti del 70%, conduco una vita ancora non del tutto normale, ma invece che urinare ogni 15 minuti, riesco a resistere circa un'ora, un' ora e mezza, cosa che mi permette di uscire e spostarmi da casa con più serenità. Grazie a questo percorso sono tornata a sperare in un futuro per me e per la mia famiglia, sono in grado ora di uscire di casa, di viaggiare, di spostarmi in macchina, di uscire a cena con i miei amici, non ho quasi più "crisi" e il bruciore è scomparso. Ho di nuovo una vita! La cosa ancora più sorprendente è che nelle ultime analisi (che eseguo periodicamente per tenere sotto controllo la situazione degli anticorpi ANA, anticorpi antinucleo) i valori sono risultati perfetti, nessuno riusciva a crederci, neanch'io, i miei anticorpi non attaccano più il mio organismo! Questo per me è stato un regalo inaspettato e incredibile. Spero che la mia esperienza possa aiutare altre ragazze che si trovano nella mia stessa condizione, perché oggi la medicina tradizionale non può curarci, a me ha fatto solo del male senza portare nessun giovamento. Consiglio a tutti questo percorso, sempre accompagnato all' umanità e alla passione di Luigina, grazie”.
Antonella