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La sindrome da colon irritabile, conosciuta anche come colite è uno dei disturbi più diffusi al mondo e sempre in continuo aumento. La scienza non ha ancora scoperto quali siano le cause del suo manifestarsi, anche se appare chiaro sia dovuto per lo più a cause psicosomatiche che comprendono ansia, stress e squilibri emotivi. Di che cosa si tratta veramente? Per il miglioramento scoprirne le cause dei tuoi disturbi risulta la cosa più importante. In questo articolo le risposte a queste domande.
Tra i sintomi, molto vari, del colon irritabile prevalgono i problemi addominali. Si tratta di disturbi di vario genere come meteorismo, gonfiore, flatulenza, crampi o spasmi muscolari, alterazione della consistenza delle feci (che vanno dalla stipsi ostinata alla diarrea), ma sono frequenti anche mal di testa e cefalee, difficoltà nella concentrazione e nello svolgimento delle normali attività quotidiane che rendendo la vita per molte persone invalidante. Nonostante non siano ancora del tutto chiare le cause che portano a squilibri del colon, risultati di molte ricerche scientifiche evidenziano una correlazione diretta tra la malattia e condizioni di stress psicologico. E’ stato dimostrato che stati emotivi disfunzionali come ansia e agitazione agiscono più facilmente in un contesto di sedentarietà, alimentazione povera di fibre e intolleranze alimentari. Secondo la teoria più diffusa, chi soffre di sindrome del colon irritabile ha un intestino sensibile che reagisce allo stress e a determinati alimenti, ma potrebbe essere coinvolto anche il sistema immunitario. Molto spesso chi soffre di problemi al colon ha cattive abitudini alimentari: pasti troppo veloci, alimentazione squilibrata, eccessivo consumo di grassi e cibi raffinati, ecc. In altri casi i disturbi potrebbero essere causati da un'infezione batterica dell'apparato digerente, o da candida, ma l'elemento più evidente e comune di chi ne soffre è lo stress psicologico, spesso accompagnato da ansia e agitazione.
Per chi soffre di colon irritabile il cambio di stagione è un momento molto delicato: cambia l’alimentazione, cambia il tempo, aumentano emozioni e preoccupazioni che possono essere motivo del riacutizzarsi del fastidio. E’ facile infatti che in questa fase di passaggio e di adattamento per l’organismo, che si deve riabituare a giornate più corte o più lunghe e a temperatura diverse, tensioni e stress tendano a farsi sentire di più, provocando degli scompensi anche a livello somatico. Durante la stagione fredda si tende a diminuire l’attività fisica, a mangiare cibi più pesanti e calorici e a passare più tempo in ambienti chiusi, abitudini che favoriscono l’accumulo di tossine e acidità, appesantendo il fegato. Con l’arrivo della primavera poi si riacutizzano preesistenti gastriti, coliti e allergie dal momento che il corpo tende ad alleggerirsi, disintossicarsi, ossigenarsi. Si tratta però di un ciclo che può essere riarmonizzato mentendo innanzitutto la flora intestinale in equilibrio. La salute è infatti permessa da una corretta eubiosi a livello gastroenterico che si forma, si assesta e si adatta, nel corso della vita. Quando la composizione della flora batterica si altera a livello intestinale si possono verificare importanti squilibri funzionali dell'organismo che portano a malattie cronico-degenerative.
Il legame simbolico di questi due organi porta alla luce aspetti affascinanti che fanno comprendere l’insorgenza di disturbi e problematiche. Se osservassimo cervello e intestino potremmo rimanere facilmente colpiti dalla grande somiglianza delle loro strutture, ma se andassimo a valutare la loro funzionalità potremmo rimanerne sbalorditi: entrambi assimilano informazioni estremamente importanti per l’organismo e producono degli scarti, le feci ed i pensieri. Come affermava Paracelso: “Ciò che sta in basso è in alto e ciò che è in alto è anche in basso”.
L’intestino è il luogo oscuro, considerato spesso come luogo degli inferi, è un posto dove si materializza il grande progetto alchemico: il cibo diventa energia vitale, diventa vita. In questo infinito labirinto avviene un grande rituale di purificazione, i rifiuti organici vengono espulsi ma anche tutto quello che a livello psichico risulta “indigeribile”. Con il trasporto, l'evacuazione e l'espulsione, l’apparato gastrointestinale provvede all'eliminazione degli scarti e delle tossine contenute nel corpo. Il colon espelle ciò che non ci serve più e che ci opprime impedendoci di assorbire le cose nuove, e se la sua funzione e disturbata, nell'organismo rimangono sostanze tossiche che possono dare origine a malattie croniche legate appunto all’abito psichico. In caso di separazioni dolorose e traumatiche, il meridiano del colon riequilibrato può aiutare a superare il dispiacere, viceversa, sarebbe opportuno controllare la funzione del colon se si fa molta fatica a separarsi non solo dalle persone ma anche dalle cose, e si hanno sempre problemi a lasciar andare.
Molte persone soffrono di colon irritabile non rilevati (e non rilevabili) dai normali esami diagnostici. Per tutti questi disturbi definiti come psicosomatici, che pur danneggiando in modo anche serio la qualità della vita di chi ne soffre, molto spesso non vi è soluzione con alcun tipo di terapia classica. Fortunatamente il problema oggi può essere compreso e risolto attraverso strumentazioni di bioenergetica quantistica capaci di cogliere anche impercettibili squilibri dell’organismo e portarli alla regolazione, sia che si tratti di stress, o di carenze alimentari, intolleranze, ecc.
E’ importante inoltre ricordare che sebbene le cause principali di questo disturbo siano la tensione psichica e gli squilibri emotivo – viscerali, l'alimentazione riveste un ruolo importante nel prevenirlo e nel curarlo. L'alimentazione per chi soffre di intestino irritabile varia, dal momento che alcuni alimenti possono essere irritanti per un individuo e non per un altro, ma dovrebbe essere in ogni caso povera di grassi e di fibre.
Sono da evitare:
Alimenti da preferire:
In pratica meno zuccheri semplici e grassi.
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